Gli archeologi trovano una strada antica e misteriosa sul fondo del Mar Mediterraneo
La leggenda dell’Atlantide perduta ha sempre affascinato l’immaginario collettivo. Secondo Platone, l’isola di Atlantide era più grande della Libia e dell’Asia messe insieme ed era situata nell’Oceano Atlantico, al di fuori dello Stretto di Gibilterra. Negli anni, sono state formulate molte teorie per spiegare l’esistenza di questa terra perduta.
Nel 1882, Ignatius Donnelly, ex membro del Congresso degli Stati Uniti, pubblicò “Atlantis: The Antediluvian World”, un libro che presentava tredici ipotesi sul luogo in cui si sarebbe trovata Atlantide e che alimentava l’idea di una civiltà utopica scomparsa.
In tempi più recenti, sono stati fatti importanti ritrovamenti sul fondo del mare che rafforzano la credenza che Atlantide potesse essere una realtà storica. In particolare, archeologi hanno scoperto i resti di una strada costruita 7.000 anni fa che univa l’isola di Korčula alla massa di terra artificiale di Soline, situata al largo della costa croata.
Soline ospitava l’antica cultura di Hvar e fu sommersa dall’aumento del livello del mare.
La strada, larga circa 4 metri, fu costruita dagli Hvar-Lisičići, una cultura neolitica dell’Adriatico, per raggiungere Soline da Korčula. La strada fu costruita con lastre di pietra e ha resistito alle intemperie grazie alla protezione delle isole vicine. Gli archeologi hanno anche scoperto un altro insediamento sottomarino sul lato opposto di Korčula, che ha portato alla scoperta di strumenti dell’Età della Pietra.
Sebbene questi resti sottomarini siano ora coperti da uno strato di fango marino, hanno aiutato a confermare la presenza di una civiltà antica nell’Adriatico.
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