Un misterioso “Disco” trovato in Egitto contraddice tutta la nostra storia (Video)
Sabu potrebbe essere stato il principe della enigmatica città “Stella dell’Orizzonte di Horus”. Tuttavia, il suo più grande enigma risiede nella reliquia rinvenuta nella sua sepoltura: un insolito disco risalente a 5.000 anni fa.
Il 10 gennaio 1936, l’egittologo britannico Bryan Emery si dedicò alla ricerca archeologica nelle vicinanze del fiume Nilo, rinvenendo la tomba di un enigmatico principe di nome Sabu e al suo interno il misterioso disco, in netto contrasto con la narrativa storica.
Il Disco nella Tomba di Sabu
Mentre effettuava gli scavi a Saqqara, circa 1,7 chilometri a nord della Piramide di Djoser, Emery scopri una tomba funeraria composta da sette stanze. Nella stanza principale, Sabu fu sepolto con una serie di oggetti funerari. Ciò che catturò maggiormente l’interesse fu un enigmatico disco, all’epoca danneggiato. La sua delicata natura richiese estrema cautela durante il processo di restauro. Il disco, realizzato in scisto, una roccia estremamente porosa e fragile, presentava dettagli così precisi da risultare quasi impossibili da realizzare manualmente.
Secondo alcuni esperti, è sorprendente e quasi incredibile pensare che gli antichi egizi fossero in grado di scolpire un tale manufatto, specialmente considerando i dettagli intricati e complessi. Alcuni suggeriscono che potesse funzionare come una sorta di girante per una pompa centrifuga, basandosi su test effettuati che mostravano un flusso d’acqua scorrevole lungo il suo asse centrale. Altri ipotizzano che potesse avere una funzione in relazione all’irrigazione, data l’importanza di tale pratica nell’antico Egitto, ma tale teoria non è stata confermata.
Una teoria più controversa, avanzata dal noto teorico Erich von Däniken, suggerisce che il disco potrebbe rappresentare una replica egizia di un propulsore di un’astronave aliena o un modello in scala di un disco volante. Nonostante le numerose speculazioni e teorie proposte dagli esperti, nessuna è stata pienamente verificata o accettata.
La scultura in scisto presenta una naturale inclinazione a deteriorarsi, rendendo ancora più misteriosa la sua origine e il suo scopo. Il fatto che tale disco, o ruota, sia stato ritrovato in una tomba 1.000 anni prima dell’introduzione della ruota in Egitto, come attestato dal canone storico tradizionale, solleva ulteriori interrogativi sul suo significato e utilizzo.
Il foro centrale suggerisce che potesse far parte di un meccanismo più complesso, la cui realizzazione e design erano probabilmente sconosciuti all’epoca. Si ipotizza che potesse essere una replica di un oggetto metallico di grande importanza, il che spiegherebbe la sua presenza nella tomba di un principe.
Gli studiosi continuano a cercare di decifrare il mistero di questo antico disco, con teorie e ipotesi che continuano a emergere. Quale era veramente la funzione di questo enigmatico disco risalente a 5.000 anni fa?
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